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La Parrocchia

LA PARROCCHIA
DI SAN MICHELE ARCANGELO

L’8 Settembre 1928, su emanazione del Decreto Vescovile, fu istituita la Parrocchia di San Michele Arcangelo.

La Parrocchia di San Michele Arcangelo di Palazzolo Acreide fu eretta l’8 Settembre 1928 e ha i seguenti limiti: La Via  Sopra Fontana Grande, il Corso di sopra, la Via Lombardo,  dall’uno e dall’altro lato incluso, fino al limite della città; dall’uno e dall’altro lato incluso, la Via Ariosto e la Via Tasso fino al Corso Vittorio Emanuele escluso; la Via Carlo Alberto fino alla Via Maddalena esclusa; la Via Machiavelli fino alla Via Soccorso esclusa; la Via Lenza e la Via Grotte fino alla Via Manin inclusa; la Via Scalilli fino alla Via Enea esclusa.

I Parroci

1° Parroco         Sac. Dr D. Vincenzo Lombardo 1930 – 1944 (m. 1945)

2° Parroco         Sac. D. Francesco Salerno 1944

3° Parroco         Sac. D. Mario Pennisi 1944 – 1949 ?

4° Parroco          Sac. D. Sebastiano Teodoro 1950 ? – 1968

5° Parroco         Sac. D. Sebastiano Baglieri 1968 – 1996

6° Parroco         Sac. D. Francesco Vinci O. F. M. Cap.  3 Marzo 1996

7° Parroco         Sac. D. Davide Di Mare 2001 – 2007

8° Parroco         Sac. D. Salvatore Randazzo 15 Ottobre 2007- 2020

Il Meeting dei cori

Nel 1990 nasce nella parrocchia di San Michele una manifestazione dedicata ai cori parrocchiali, grazie all’idea di alcune persone: Fabrizio Corradino, Sebastiano Gallo, Maria Paola Alì e naturalmente con il sostegno di Don Sebastiano Baglieri. La manifestazione prevede la partecipazione di cori provenienti dalle varie comunità sia della provincia che fuori, per allietare le celebrazioni eucaristiche durante l’ottavario della festa di San Michele Arcangelo. Durante gli anni la parrocchia ha avuto il piacere di ospitare diverse realtà corali che, con grande gioia, hanno accettato l’invito. Tra queste ricordiamo la corale siciliana di Avola, il coro Amadeus di Ragusa, la corale del Santuario di Monte Sant’Angelo, la cappella del Duomo di Catania, il coro di Mussomeli, il coro di Giarre, il coro della Chiesa Madre di Augusta, la corale del Santuario Madonna delle lacrime di Siracusa, e tanti altri.

Molti di loro hanno organizzato meravigliosi concerti eseguiti dentro la Chiesa di San Michele, trasmettendo a tutta la comunità di Palazzolo la bellezza del canto corale e arricchendo vicendevolmente il patrimonio culturale e umano. La manifestazione è giunta alla 30° edizione grazie all’impegno e alla collaborazione di tutta la comunità parrocchiale ed in particolare a coloro che oggi continuano a prodigarsi per questo evento: Rosalinda Ferla, Rosaria Gallo e Tiziana Leone. Un particolare ringraziamento va ai parroci che dopo Padre Baglieri hanno creduto in questa manifestazione: Padre Francesco Vinci, Padre Davide Di Mare, Padre Boccaccio e Padre Salvatore Randazzo.

Il coro Don Sebastiano Baglieri

Il coro nasce nei primi anni 80 con il proposito di allietare la liturgia della domenica, guidato dalla persona di Maria Paola Alì, che accompagnava il coro con il suono dell’armonium. Grazie al suo impegno i coristi divennero sempre più numerosi e stabili e le prove si effettuarono in maniera cadenzata; questo determinò non soltanto la crescita numerica del gruppo ma anche qualitativa, diventando così un coro parrocchiale stimabile, in grado di animare tutte le celebrazioni più importanti dell’anno liturgico (Natale, Pasqua, festa di San Michele etc.). Negli anni successivi il coro sperimenta esperienze di collaborazioni con la corale siciliana di Avola, con il coro Amadeus di Ragusa e partecipazioni in varie manifestazioni sia a livello provinciale che fuori.Nel 1999 venne a mancare una grande figura paterna per la comunità parrocchiale, Don Sebastiano Baglieri, a cui il coro volle intitolare il proprio nome, per non dimenticare la sua persona e soprattutto il suo amore per i giovani.

Dopo qualche anno Maria Paola ha l’idea di formare un coro di voci bianche introducendo al canto tanti bambini e facendo scoprire la bellezza dello stare insieme. Nel 2002 per motivi lavorativi la direttrice lascerà la guida del coro e inizia da qui la collaborazione con la giovane Valeria Sipala, la quale, già impegnata in attività parrocchiali come l’azione cattolica dei ragazzi, seguirà il coro nell’animazione delle varie celebrazioni sempre con gioia, creando un clima di amicizia e rispetto. A causa del lavoro anche Valeria lasciò la guida del gruppo che passerà a Rosalinda Ferla. Lei  insieme a tutti i coristi, con grande impegno, continuano oggi a prepararsi per cantare le lodi al Signore, come una grande famiglia, unita dal grande amore per il canto.

Coro dei Cherubini

Il piccolo coro dei cherubini nasce nell’ottobre del 2017 dall’idea di animare la Messa della domenica mattina insieme ai bambini e ai ragazzi della parrocchia. Sin da subito vi è stata una partecipazione numerosa e oggi conta circa venti partecipanti. In questi anni l’attività del piccolo coro è cresciuta, vedendolo protagonista non soltanto di eventi parrocchiali, come il Natale o la tradizionale “Notte dell’Angelo” in occasione della festa di San Michele, ma anche di eventi extra parrocchiali, come la partecipazione alla serata dedicata al canto mariano in onore della festa di Maria SS Addolorata. Lo scopo del coro è quello di far crescere nei piccoli artisti sentimenti di rispetto, apertura ed empatia verso l’altro attraverso il canto e l’ascolto.

Il Teatro

Il gruppo del teatro nasce nell’estate del 2011 dall’idea di un gruppo di genitori desiderosi di cimentarsi in una nuova esperienza. Segue il gruppo, nel ruolo di regista, Luigi Faraci, il quale fin da subito ne ha condiviso l’entusiasmo e ha creduto nelle capacità di persone che muovevano i primi passi in questo ambiente. Così grazie agli insegnamenti e all’esperienza teatrale condivisa da Luigi, il gruppo è cresciuto mettendosi alla prova in importanti spettacoli sia a livello cittadino che al di fuori, portando in scena commedie d’autore e non, come “Fiat voluntas dei”, “Don Gesualdo e la ballerina”, “Accussì voli Diu…tu mangi e jù taliu” libero adattamento della commedia Miseria e nobiltà, e “Nta sta casa ci su i fantasmi” libero adattemento della commedia Fumo negli occhi.

I Sepolcri

Il Giovedì Santo, nella Chiesa di San Michele, avviene la reposizione del Santissimo Sacramento nel tradizionale Sepolcro, che ogni anno è stato artisticamente allestito dai ragazzi della parrocchia.

Per la realizzazione del sepolcro vengono adoperati diversi materiali dalla carta al legno, dalle stoffe agli specchi, ma in particolare viene inserito il tradizionale “lauri” ovvero semi di grano germogliato unito a lenticchie e fiori, offerto dai fedeli della parrocchia.

Il Presepe

Nel periodo di Natale, la comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo, si è distinta per l’allestimento di artistici e monumentali presepi che hanno riprodotto in scala i quartieri di Palazzolo e alcune tenute della campagna acrense.

Dal 2014  viene realizzato nel quartiere della parrocchia il “presepe vivente”. Nella suggestiva ambientazione che vi fa da cornice, vengono riprodotti i vari momenti della vita contadina, i mestieri e i lavori degli artigiani. Tra vecchie abitazioni, grotte e pendici naturali si muovono le comparse, gli animali, ed è possibile degustare i prodotti tipici del territorio.

Il raduno degli sbandieratori

Il raduno sbandieratori e musici nasce nel 2010 su iniziativa del comitato festeggiamenti di San Michele Arcangelo e dell’associazione culturale “Cibele”. Il raduno prevede la partecipazione di gruppi di sbandieratori e musici provenienti da tutte le regioni d’Italia che, attraverso sfilate e spettacoli, accompagnano e animano le varie processioni durante la festa di San Michele lungo le vie del paese. In particolare, la mattina della vigilia della festa si esibiscono in piazza del Popolo per i bambini delle scuole, nel pomeriggio sfilano per il tradizionale giro di Gala, per poi concludere con la processione del simulacro di San Michele della domenica mattina, giorno della festa.

Nel corso degli anni il livello del raduno è cresciuto e la presenza di questi gruppi non soltanto ha arricchito la festa ma è divenuto anche motivo di promozione turistica e scambio culturale. I gruppi, infatti, vengono ospitati per tre giorni nella città di Palazzolo Acreide dove hanno la possibilità di conoscere e ammirare sia la tradizione religiosa e folkloristica del paese, ma anche il patrimonio culturale, archeologico ed enogastronomico di cui è dotato.

2010 Principi di Bisignano(CS) Rione Lama Oria(BR) Motta Sant’Anastasia(CT)

2011 Cavesi(SA) Corte d’Aragona(CT) Bisignano

2012 cavesi ,Carbium dell’Umbria(TR)

2013 carbium , camporotondo (CT)

2014 vignanello(VT) servigliano(FM)

2015 Fornovo sul Taro(PR) ,servigliano, carpineto romano(RM)

2016 principi d’Arcaja(CN), carpineto romano

2017 servigliano carpineto,

2018 combusta ravixi corinaldo(AN), servigliano

2019 san lazzaro(asti) città di catello anagni(FR) combusta ravixi

L'azione Cattolica dei ragazzi

L’azione cattolica della nostra parrocchia vanta una lunga storia che inizia a muovere i primi passi già a metà del 1900 con l’adesione di alcune giovani donne al circolo della Gioventù femminile di Azione Cattolica. E’ a partire dalla fine degli anni ’90 che l’associazione trova la sua massima espressione di esperienza di fede e vocazione alla santità mediante il contributo di giovani che, inseriti anche nel contesto diocesano, si impegnano a fare dell’Azione Cattolica parrocchiale un punto di riferimento di crescita cristiana e di servizio alla Chiesa mediante la valorizzazione del protagonismo di ragazzi con l’ACR, giovani e adulti, non solo attraverso gli incontri di gruppo settimanali, ma anche con la partecipazione a campi estivi sia parrocchiali che diocesani, ad incontri nazionali e con iniziative volte all’attenzione del territorio. In questo modo anche la nostra associazione parrocchiale si propone come strumento formativo adatto a far crescere le persone, dai più piccoli agli adultissimi, in una vita di fede fatta di relazioni e condivisioni.

La Milizia dell'Immacolata

La Milizia dell’Immacolata fu fondata il 16 ottobre 1917 da San Massimiliano Kolbe a Roma, in un periodo in cui imperversava la Massoneria. Massimiliano Kolbe, cavaliere innamorato della Vergine Immacolata, decise di fare qualcosa in difesa della Chiesa e pensò di creare un’associazione mariana finalizzata alla conversione dei peccatori. Nasce così la Milizia dell’Immacolata, il cui scopo è la consacrazione totale a Maria. Chi si consacra a Lei riceve la Medaglia Miracolosa, dove è rappresentata la Madre di Dio e sul retro una grande M sormontata dalla croce. San Massimiliano fu un ardente testimone dell’amore di Dio e martire coraggioso.  La sua fede e santità raggiunse il culmine durante la prigionia nel campo di concentramento ad Auschwitz, dove si offrì di morire al posto di un padre di famiglia. Così il 15 agosto 1941, giorno dell’Assunzione, la Vergine consegnò a Massimiliano una corona bianca e una corona rossa, che aveva ricevuto all’età di dieci anni. In Parrocchia la Milizia si riunisce il giovedì dalle 17.00 alle 18.00, e l’incontro prevede una riflessione catechetica sugli scritti di San Massimiliano Kolbe e un momento di Adorazione Eucaristica.

Il Comitato

Il  comitato della festa di San Michele Arcangelo è un gruppo costituito da uomini e donne della parrocchia che da anni si occupa non soltanto della preparazione dei festeggiamenti in onore di San Michele, ma anche di numerose attività legate ad essa e alla parrocchia.

Comunità missionaria del Vangelo

Le comunità Missionarie del Vangelo nascono dopo il Concilio Vaticano II per intuizione di Nino Trentacoste, volontario della Pro Civitate Christiana di Assisi. Sono formate da laici che, convocati dalla Parola di Dio, desiderano fare un cammino di fede, un’esperienza di fraternità e un servizio di apostolato. Svolgono un’opera di evangelizzazione attraverso l’annuncio esplicito della Parola. Si occupano anche di animazione culturale mediante l’organizzazione di eventi di vario genere: riunioni a tema, incontri e seminari biblici, convegni annuali.

Chiesa dell'Immacolata

La Chiesa dell’Immacolata, situata originariamente nel punto più alto dell’Acremonte detto comunemente Palazzo, e totalmente distrutta dal terremoto del 1693, fu ricostruita tra il 1753 e il 1765 in un punto più basso vicino al centro abitato. Per anni è stata adiacente ad un orfanotrofio, costruito nell’edificio del Vaccaro, immobile di recente restaurato.

Unico esempio nel paese, l’esterno della Chiesa presenta una facciata convessa divisa in due ordini: in quello inferiore si distingue il portale con due nicchie a conchiglia, in quello superiore si apre un’ampia finestra.

Sulla sinistra della facciata, in posizione arretrata rispetto ad essa, si erge il campanile, che sembra essere stato costruito precedentemente. L’interno della chiesa è ad un’unica navata, caratterizzata da altari laterali arricchiti da ricami lapidei, colonne arabescate e tortili, con frontoni spezzati. Tra le opere artisticamente più interessanti al suo interno degne di nota sono il quadro conservato nella sagrestia della chiesa, opera di Paolo Tanasi, pittore palazzolese, dipinto nel 1818, raffigurante Gesù Crocifisso e le anime del Purgatorio e la Madonna col Bambino di Francesco Laurana.

Madonna col bambino di Francesco Laurana

All’interno della Chiesa è custodita la statua della Madonna col Bambino, uno dei capolavori di Francesco Laurana. E’ posta nella nicchia ricavata tra il primo e il secondo altare della parete di destra, in corrispondenza del muro settentrionale della Chiesa, laddove esisteva un’apertura laterale che dava su Corso Vittorio Emanuele. Si tratta di una statua realizzata in marmo bianco di Carrara, eseguita tra il 1471 ed il 1472, alta 155 cm, e poggiante su un plinto. Nel plinto, alla base del quale si legge Sancta Maria Dela Grazia De Palazu, è scolpito un bassorilievo che rappresenta la splendida Dormitio Virginis, con ai lati due scudi: a sinistra lo scudo con sei palle (sei clipei ordinati per righe di due) appartenente alla famiglia degli Alagona, baroni di Palazzolo e committenti dell’opera; a destra lo scudo con il leone rampante coronato appartenente forse alla famiglia Branciforte, o Brancaforte. La statua fu restaurata nel 1988. Il restauro ha permesso non solo di pulire il marmo, ma anche messo in luce tracce del colore e della doratura originali.

Alessandro Italia ci tramanda come la statua avesse il manto con orlo e stelle d’oro, e i volti maestrevolmente dipinti, ma nel 1925 fu incautamente lavata perdendone così i colori. Oggi il colore naturale del marmo rende ancora più maestosa questa statua che fu definita, sempre da Alessandro Italia, una delle più belle Madonne di Francesco Laurana.

Slanciato e leggermente piegato verso destra è il viso della Madre, rivolto amorevolmente verso il Figlio, che sembra invece volgere il suo sguardo all’osservatore; il manto che scende dal capo della Madonna lascia intravedere i capelli e il collo nudo; una spilla trattiene il manto sul petto; con la mano destra leggermente piegata regge la sfera mentre sul braccio sinistro siede il Bambino. Le pieghe del manto che scende fino ai piedi della statua le conferiscono eleganza e dinamicità.

Madonna Immacolata

La statua:

cartapesta, h. cm 1,77; data 1745, autore ignoto

La festa dell’Immacolata viene celebrata l’8 dicembre con la solenne processione serale della statua. Segue l’Ottavario e il 15 dicembre si chiudono le funzioni con l’atto di affidamento alla Vergine Maria.